Pikes Peak, probabile addio alle moto?

L’inaspettata, scioccante e fresca perdita di Carlin Dunne alla Pikes Peak 2019 ha sconvolto il mondo delle competizioni a due ruote, e non solo. La scomparsa di uno dei piloti più forti della “gara tra le nuvole” in Colorado, di uno dei maggiori paladini e sostenitori della Pikes Peak, ha davvero lasciato un vuoto incolmabile. 

foto: PPIHC

Ma l’incidente di Dunne, lo scorso 30 giugno, in sella al prototipo della Ducati Streetfighter V4, rischia di portare a conseguenze drastiche.

Negli ultimi anni gli organizzatori della Pikes Peak International Hillclimb hanno fatto il possibile per aumentare il livello di sicurezza sul tracciato statunitense, arrivando ad asfaltare il tratto finale (sterrato fino al 2011) e dal 2016 proibendo l’utilizzo di moto con semimanubri (di fatto, tutte le supersportive).

L’incidente fatale di Carlin Dunne, il terzo in cinque anni, pare essere dovuto ad una buca nel tratto finale del percorso, peraltro già segnalata da altri piloti; la moto, ispezionata, non ha riportato alcun guasto tecnico.

Ciò che è emerso negli ultimi giorni è che si sta valutando l’opzione di proseguire la storia della Pikes Peak solamente con le quattro ruote. Un probabile addio alle moto nella corsa in salita più famosa al mondo?

Il direttore di gara Megan Leatham ha dichiarato che sono in corso alcune discussioni circa l’eliminazione di tutte le categorie moto dalla corsa; prima di dare il via all’edizione 2020, gli organizzatori e le varie amministrazioni dovranno rispondere ad importanti domande.

 

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