Intervista a Guy Martin: il ritiro? Si vedrà

Come molto spesso accade nella sua movimentata vita, Guy Martin si trova in questi giorni ancora nell’occhio del ciclone. La questione centrale, questa volta, è la notizia del suo apparente ritiro dalle road races a fine 2015. 

C’è chi la considera cosa certa, mentre Guy pare essere di un’altra opinione… Il ragazzo di Kirmington è fresco di contratto con BMW firmato dal team TAS Racing, ancora in coppia con William Dunlop, e potrebbe avere tra le mani un’occasione d’oro con il missile di Monaco. Eppure, questi discorsi lasciano sempre il tempo che trovano. A discapito della vorticosa situazione attorno a lui, infatti, Guy appare pacato e tranquillo, emozionandosi e parlando degli argomenti a lui più congeniali, con la sua solita, caratteristica genuinità.

Lo abbiamo raggiunto telefonicamente nei giorni scorsi, interrompendo i suoi divertimenti con i motori nel suo workshop. Immancabile, come sempre, il suo esordio…

“Now then mates, how is it going?”

 

Molto bene, Guy, grazie! E tu come stai?

Tutto ok, amici, tutto ok!

 

Guy, mi piacerebbe iniziare parlando della stagione che è alle porte. Cosa ne pensi dell’accordo che TAS ha appena stipulato con BMW? Pensi sia un grande passo avanti rispetto alla Suzuki, e sei emozionato per la stagione?

Beh, devo dire che ero soddisfatto al punto di considerare il ritiro quest’anno. Corro in moto da tanto tempo ed ora sono veramente preso con il lavoro. Il team è davvero incredibile. Nel mondo delle road races il team TAS è la squadra migliore con la quale si possa correre e devo dire che non ho niente da recriminare per quello che ho fatto con Suzuki. La moto era ok, ma più di così non potevo andare. Perciò mi sarei ritirato molto serenamente. Ne sarei stato felice, in effetti non ho conti in sospeso… ma poi il team mi ha chiesto cosa ne pensassi della situazione e la mia risposta è stata “se restiamo con Suzuki mi ritiro, se invece corriamo con BMW continuo ancora”. E così è stato! In questo ci vedo un’altra sfida. Se mi fossi ritirato avrei sicuramente continuato a pensare “e se invece…?”. Così mi sono detto “continuiamo a correre, facciamo un anno con BMW e poi si vedrà”. Sarà interessante! Non vedo l’ora, ma a dire il vero non ci sto pensando molto… non so nemmeno quando dovrò correre, sono davvero occupato con il lavoro!

 

Cosa stai facendo ora?

Sono a casa a lavorare ad alcuni motori. Ho un Volvo che sto costruendo per una persona. Un Kawasaki e un motore Triumph T 160. Che altro… mi sto guardando intorno nel workshop. Ci sono un paio di turbo qua e là e una serie di altre cose a cui sto lavorando. Sono occupato, molto occupato! Ma costruire motori è solo il mio lavoro ‘di casa’. Il lavoro vero è quello con i camion. Questo è solo un hobby: motori e motori che preparo per macchine e moto. Sì, mi sto divertendo!

 

Ottimo! Hai detto che il tuo piano era quello di ritirarti quest’anno, ma poi l’affare con BMW ti ha convinto a correre un’altra stagione. Questo significa che ti ritirerai nel 2016?

Vedrò… Vedrò come andranno le cose quest’anno. Ho un sacco di cose che voglio fare. Sai, correre in moto è un grande impegno ed occupa molto tempo; in più bisogna prendersi un sacco di ferie dal lavoro. E così passo tutti i fine settimana, ovvero correndo in moto, e questo implica il fatto di non avere il tempo per altre passioni, come la bicicletta. Credo che bisognerà aspettare e vedere come andrà quest’anno, una volta che sarò in sella alla BMW. Magari correrò ancora per il resto della mia vita, ma non penso, non penso. Ho tante altre cose da fare.

 

Non ho intenzione di chiederti la solita ed inutile domanda “vincerai il TT quest’anno?”. Mi piacerebbe piuttosto sapere, comunque vadano le cose in questa stagione, quali sono i programmi che hai per il futuro. Insomma, che altre sfide sei pronto ad affrontare?

Beh, non saprei… Ci sono così tante cose che vorrei fare! Voglio partecipare a molte gare di mountain bike, di quelle toste! Sì, vorrei fare quello e poi correre a Peoria. Prima però devo prepararmi a dovere. Hai mai sentito parlare di Peoria?

 

Certo, la conosco bene!

Al momento non sono abbastanza veloce e preparato per poterci correre. Quindi ho bisogno di allenamento e pratica. Mi sto costruendo un tracciato da dirt track a casa, una specie di mini Peoria, per potermi preparare al meglio in vista di un debutto. Potrebbe volerci un anno, tre o perfino dieci, ma voglio essere sicuro di poter essere competitivo.

 

Prima hai parlato di mountain bike. So che hai corso la Strathpuffer pochi giorni fa e sei giunto secondo. E’ stata dura?

Sì, è un grande gioco di concentrazione! Sono ventiquattr’ore ed è dura, è dura. Ormai partecipo alle gare in categoria ‘solo’ da alcuni anni e conosco la preparazione mentale che serve per affrontarle. Inoltre ho apportato diverse modifiche per questa gara. Lo scorso anno, ad ottobre, ho partecipato al campionato del mondo ed è stato veramente uno schifo. Mi sono allenato nel modo sbagliato, ho perso troppo peso ed ho terminato la gara al quindicesimo posto, una merda! Ultimamente ho cambiato metodo, ho riacquistato peso e la Strathpuffer è andata bene. Se avessi avuto a disposizione ancora un’ora avrei potuto vincere. Mi è solo bastato fare dei piccoli cambiamenti per essere competitivo. Mi piace davvero quella gara, così come tutte le gare endurance per la preparazione mentale necessaria. Ed è ciò che la moto non può darti: le corse in moto non ti portano fino a quello stato mentale. Con la moto vai forte e per andare forte devi avere le palle, ma non sono richiesti grandi ‘giochi’ mentali. Nelle gare di mountain bike, al contrario, devi mantenere sempre la concentrazione e continuare, ed è quello che amo. Prendi il Tourist Trophy: sono solamente due ore di gara, e non mi crea problemi, mentre con la bicicletta è completamente diverso. Ho in programma di andare in America per una gara che dura due settimane, ed è un grande evento. Vedremo, vedremo! Ho molti progetti in mente…

 

Benissimo Guy, continua con questo spirito!

Ah certo, sicuramente!

 

Nel 2014 hai fatto parecchie cose: la stagione road racing, la Pikes Peak, diverse gare di mountain bike e molto altro ancora. Qual è il più bel ricordo che hai? Che cosa, ripensandoci ora, ti fa dire “quella è stata una figata!”…

La Pikes Peak.

 

Davvero?

Sì, è stata la cosa migliore che io abbia mai fatto con una moto. Partecipare alla Pikes Peak mi ha fatto capire che io amo correre in moto, ma che l’aspetto fondamentale è costruire la moto, per poi correrci. Per anni e anni ho costruito e lavorato sulle moto, ma negli ultimi cinque o sei anni non ho fatto niente di tutto questo. Ho solo corso. E pensavo di aver perso quell’amore per la preparazione di una moto. Poi ho fatto la Pikes Peak, con una moto che ho costruito ed assemblato da solo e ho subito capito che questo è ciò che amo fare. Costruire moto e correrci! E questo è ciò che ho programmato per Peoria, cioè correre con una moto fatta da me. Diciamo che mi gusto più la preparazione che la gara vera e propria.

 

In un certo senso sei tornato alla vecchia maniera di fare le cose: costruirsi le moto e gareggiarci…

Esattamente.

 

Com’era l’atmosfera alla Pikes Peak?

Abbiamo avuto un sacco di problemi con la moto e tutto è stato fatto all’ultimo minuto. Questo ha causato un’infinità di problemi, ma abbiamo finito la corsa e ho vinto nella mia classe. Ne sono davvero felice! L’atmosfera era intensa, davvero intensa… c’erano così tante cose da fare. Sono stato aiutato da un amico, solo io e lui. Io ho costruito la moto e lui mi ha aiutato nella gara. E’ stato fantastico, ma c’era anche un sacco di pressione. Mi sono divertito molto!

 

Che sensazione si prova a guidare una moto turbo in un circuito stradale con burroni e strapiombi? E’ molto diverso dal TT?

Ah, certo… molto diverso! Ma la diversità più che altro era dovuta alla moto che stavo usando, che è piuttosto veloce… diciamo che fa sembrare la Superbike con la quale gareggio al TT un motorino! E mi piace! E’ intensa, davvero intensa.

 

Hai ancora la moto a casa?

Certo, è in cucina!

 

Davvero? Hai in programma di usarla di nuovo?

Sì, sì. Ho intenzione di usarla al Nurburgring per cercare di battere il record del tracciato. Mi piacerebbe farlo. E poi sai, non posso usarla per strada… è un po’, come dire… veloce! Che moto!

 

Ed ora la domanda divertente. So dalle nostre chiacchierate che i tuoi interessi spaziano dai libri, alla storia ed altro ancora. Hai mai sognato di poter creare un tuo personale gruppo di amici, scegliendo gente proveniente da qualsiasi periodo storico, percorso di vita, o semplicemente qualcuno che ammiri? Insomma, una sorta di ‘gang perfetta’. 

Mi prenderei George Orwell, al cento per cento!

 

Vero, sei un fan di Orwell!

Sì, George Orwell. Sceglierei anche Gengis Khan, nel caso in cui dovessimo trovarci nei casini. E poi sceglierei… Mah, mi piacerebbe avere un pilota di moto, ma molti di loro sono noiosi. Sanno solo parlare di moto. Eppure c’è un pilota che sceglierei: Peter Williams. Ha le sue idee ed è una persona particolare, molto interessante da avere nel gruppo. E poi… una bella ragazza, no? Che ragazza? Non ne ho idea! Quindi fammi pensare: abbiamo Gengis Khan, abbiamo Orwell, Peter Williams… E’ un bel mix, credo che andremo benone!

 

E un musicista? Non ne prenderesti uno nel gruppo?

Jimi Hendrix.

 

Hendrix, fantastico!

Aspetta, aspetta! Forse… prenderei Mike Skinner. E’ un ragazzo molto interessante e profondo. O Mike Skinner o Rob Harvey. Sono due tipi molto interessanti! Hanno avuto problemi con la droga, ma credo che sia affascinante, intendo dire la storia della droga. Io non mi sono mai drogato, ma mi piacciono le storie delle persone che l’hanno fatto.

 

Perfetto Guy! Il gruppo è sistemato! Grazie davvero per la chiacchierata.

E’ bello parlare con voi, a presto!

 

 

(Foto: Jon Corken)

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3 reazioni a Intervista a Guy Martin: il ritiro? Si vedrà

  1. Michael Rudolf05 ha scritto:

    Guy Martin è un personaggio davvero unico. Ho scaricato e visto il reportage sulla sua ‘Pikes peak’. Si ha avuto un’infinità di problemi, ma alla fine ce l’ha fatta.
    Colpisce positivamente inoltre la sua ricchezza di interessi. Tralaltro, qualche anno fa ha stretto amicia con valentino che l’ha invitato al suo Ranch..
    Mi auguro che quest’ anno con la nuova BMW nei colori Tyco, possa fare cose egregie.

  2. Oreste ha scritto:

    Guy è una forza della natura e uno spirito libero,alla pikes peak’ha corso con una suzuki gsx1100r motore strapotente.Penso che lui abbia ragione di aver preteso il cambio di moto bisogna riconoscere che la Suzuki è rimasta un po’ indietro e come si fà a dire quando Martin si ritirerà dalle corse! Con questo nun ce’ se piano proprio li numeri…avoja a te’a di e a fà!!Scherzo sempre in senso buono lo stimo molto e fà bene a non dare punti di riferimento a nessuno.Mi ha fatto enormente piacere vederlo in sella alla Britten in fondo lui ha quella filosofia.

    Saluti

  3. giorgio ha scritto:

    ..parla solo di uomini..
    Uhmm..

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